mercoledì 9 settembre 2009

Il mio 9 settembre (con prequel)

Ieri sera ho bucato.
Pensavo fosse dovuto alla mia bella abitudine di trovare parcheggi impossibili, anche su marciapiedi altissimi, esattamente come ieri, in serata, quando sono andata a trovare l'amica Fede due traverse più in là del lavoro. Un parcheggio in retro centrando perfettamente lo scivolo, una discesa che...non ha avuto la stessa precisione. E mentre guidavo verso Lampugnano e il mio prossimo appuntamento serale con Silvia e un'altra manciata di amici, con un occhio al trucco e un orecchio ai rumori della mia autovettura, ho avuto anche il tempo di vergognarmi dell'uso...un po' troppo utilitaristico che faccio dell'auto. In questo non arriverò mai a capire la dediziosa cura, il rapporto quasi umanizzato che un uomo ha con la sua quattroruote, pardon gioiello, pardon pezzo unico. C'è sempre subito altro a occupare la mia mente, quando mi rendo conto che ci sarebbe bisogno di una bella lavata.
Tornando a ieri sera, comunque, arrivo, parcheggio e la guardo, entro alla festa ma poi esco e torno a guardare dubbiosa la gomma, la sposto fuori dal parcheggio, rientro alla festa. E quando ci riesco definitivamente eccola là, la gomma, desolatamente a terra. Che fare, se non chiamare un angelo salvatore (uomo), che arriva, sfodera un compressorino portatile e pian piano mi scorta fino a casa? Sto già sospirando di sollievo, quando "Domattina le dai un'altra gonfiata e vai dal gommista"...mi gela.
Ed eccomi stamani, pantaloni bianchi e camicia azzurra, cimentarmi nel gonfiaggio di emergenza e arrivare trionfante dal gommista, che mentre toglie la vite assassina e mi parla di calcio giovanile, non bada alla patina grigia che ricopre la macchina e me la restituisce velocemente. E io torno alla guida, fiera della mia impresa mattutina e dei miei parcheggi, con la testa già piena di altre mille cose. E...sì, non la laverò neanche oggi. D'altronde, la visita alla casa nuova, il rifornimento di carburante, il bancomat e il cappuccino al bar, un'ora a stirare, l'aspirapolvere, l'estetista, il ritiro dalla camiciaia e lo shampoo, e infine il lavoro, sarebbero impensabili, per un uomo.
...

1 commento:

nino dameno ha detto...

Bello. Lineare. Si legge in un solo "boccone" e ne avverti persino un leggero retrogusto poetico.