martedì 3 marzo 2020

La serie B ai tempi del Coronavirus

Squilla il cellulare, attendo che lui risponda.
Pronto, Sabrina. Come va?
Ha la voce stanca; sono abituata a vederlo allo stadio Zini sempre di ottimo umore e la cosa mi pare subito strana.

Lui è uno steward storico. Io mi occupo della squadra della città da cinque stagioni e, quando sono arrivata, lui c'era già e faceva parte di un piccolo gruppo che negli anni precedenti aveva svolto anche volontariamente il servizio, quando si giocava nelle serie minori.

Ciao, domani la partita si gioca a porte chiuse, ma per il funzionamento della gara il Delegato ha comunque bisogno di un piccolo contingente. Tu ci saresti?
Mi piacerebbe, risponde. Ma non credo di poter venire. I miei suoceri si sono ammalati e, anche se non ho avuto contatti diretti con loro, mia moglie li ha visti in questi giorni, e ora è ammalata. Stiamo aspettando l'esito del tampone.

Cremona, Italia. Se si guarda una qualsiasi mappa, la zona rossa, a 20 km di distanza, ci sta proprio a corona. Potrebbe essere una battuta di spirito, se non fosse che la preoccupazione è tangibile. Dei numerosi steward formati per il servizio, alcuni sono nati in quei Comuni, qualcuno ci abita, alcuni ci lavorano. Altri, come l'esempio del mio steward, hanno i parenti.

Ma non è solo questo. Nel mio giro di chiamate per il piccolo reclutamento, un'altra ragazza mi spiega di essere a casa da una settimana. Aveva preso il raffreddore, le hanno fatto lo stesso il certificato medico. Ha dovuto rimandare importanti impegni di lavoro ed è inquieta.
Un altro lavora in Acciaieria ed è tranquillo: quando entra, a ogni turno, gli misurano la febbre.
Il Delegato della squadra mi chiede di non andare: l'ospedale della città è blindato, ci sono 130 contagiati ricoverati, non si entra e non si esce, ci sono presidi e telecamere "peggio dell'epoca di Calciopoli". E me lo immagino, l'Ospedale: fuori dal centro, circondato dai campi, si staglia bianco ed enorme nel nulla. Nella mia mente mancano solo gli elicotteri.

Domani è oggi. La squadra ospite ha dormito a Fidenza, una distanza che ha ritenuto prudenziale. I ragazzi che faranno servizio dovranno dichiarare di essere in buona salute. Qualcuno mi ha chiesto i guanti.

La serie cadetta ai tempi del Coronavirus ha la fronte corrucciata. I pensieri faranno correre le gambe? Ad ogni modo, buona partita, ragazzi. Dentro e fuori dal campo.

Nessun commento: