giovedì 15 novembre 2018

Caviale per Natale

Mi è stato chiesto di pensare a cosa desidero ricevere per Natale. 

La storia della wishlist è sicuramente scritta anche qui, da qualche parte. 
Ogni anno esprimo desideri piccoli e grandi e grandissimi, li avrò pure fermati sul blog, uno di questi anni!
In casa conservo anche quella che mi serve a completare la casa in cui vivo, senza includere il rene che avevo promesso nei miei primissimi post. 

Al momento mi viene in mente una scatolina di caviale. Ma vero, però. Non uova di lompo. 
Perchè a Natale è sempre così. Chiedevi pantajazz e arrivavano fuseaux. Il pellicciotto sintetico era una mantella. Il silkepìl arrivava di un'altra marca. 
Chissà perchè. Probabilmente, sono sempre stata quella del "vabbè tanto è uguale". 
Anni a dissimulare piccole delusioni, con una faccia che non riesce a nasconderle. 
Anni ad essere considerata una piccola ingrata, forse. 

Anche se poi, a ben pensarci, i fuseaux li ho usati ugualmente, così come la mantella e l'epilatore, fino a sfinirlo. Così come i collant con la fascia contenitiva (non adesso, che servirebbero a comprimere qualsiasi cosa, ma a vent'anni, quando non c'era nulla da rimodellare), come la borsetta paralimpica, come il maglione bianco del mercato, il bagnoschiuma dall'aroma esagerato. 
Ho onorato fino in fondo il pensiero laterale avuto nei miei confronti, perchè...chi lo sa. Mi hanno insegnato così. Mi sembrava comunque giusto. Non potevo non farlo. 

Oggi non ricevo più tanti regali. Giustamente. Finalmente, anche. 
Sfortunatamente, non è aumentata la capacità di acquisto tanto da provvedere da me. 
Il rene ce l'ho ancora, ad esempio, ma la casa è ancora incompleta. 
L'importante, però, è continuare a guardare l'orizzonte, no?

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