lunedì 4 giugno 2018

Imparare dallo Sport

Come si fa a mantenere la calma quando la tensione è alle stelle?
Come si mantiene, quando la avverti come una corrente che corre tra tutti i presenti?

Non lo so. Ma proprio perchè è qualcosa che si impara, basta mettere in atto due contromisure che aiutano a evitare il contagio. Mettere a bada l'isterismo, quello che in un uomo è considerato un atteggiamento prevaricatore ma autoritario, in una donna invece solo un atteggiamento dettato dalle proprie ovaie. Ma tant'è.

Ci sono diverse situazioni professionali che si presentano come eventi in cui sembra si stia decidendo il destino di una guerra nucleare. Senza esserle, ovviamente. Sono più che altro un susseguirsi di azioni molto ravvicinate che vanno fatte tutte contemporaneamente perchè l'evento si realizzi senza intoppi per nessuno. Il primo segreto è la conoscenza di questa sequenza nel modo più preciso possibile, prevedendo anche una percentuale di imprevisto. Questo aiuta a restare concentrati sui passi da seguire senza farsi prendere dal panico da prestazione. Se si pensa alla check list, non si lascia spazio allo sgomento. Un passo alla volta e non la meta.

Il secondo segreto è ridimensionare. Posto che non siamo Trump e non abbiamo bottoni rossi da premere, l'atteggiamento migliore è quello di considerare la bellezza dell'evento che stiamo contribuendo a creare. Per affrontarlo con la fronte distesa. Per guardare in faccia le persone che lavorano con te. Per dare loro la fiducia di un ruolo, per delegare. Per fare gruppo, senza per forza latrare ordini.

Poi c'è sempre chi mi stupisce positivamente. Il mio mito del momento si chiama Alessandro e lavora a Trento al Palazzetto per me, quando c'è il basket. Da tre anni, quando c'è, si occupa degli ospiti, che non sono sempre tranquilli, che non sono sempre sobri, che spesso non brillano per intelligenza.
Ma lui è lì da tre anni e ha capito che il muso duro e lo sguardo minaccioso non servono. Anche nel mezzo di una carica, anche quando le menti non sono lucide, con una pacca sulla spalla e il sorriso riesce a stemperare tutto. Anche se circondato da poliziotti in tenuta antisommossa.
Alessandro applica i due segreti precedenti, ma aggiunge una dote innata, difficile da acquisire con l'esperienza: la comprensione del momento e l'ascolto.
Da tre anni i tifosi ospiti che tornano a Trento lo cercano e lo salutano. E intorno a lui il tifo cambia clima.

Un cambiamento climatico che riporta lo sport là dove dovrebbe stare.

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