martedì 9 maggio 2017

Ovunque tu sia

Ma quante volte, quante...
Quante volte ci sembra di non poter andare avanti "così". 
Che è tutto troppo, spesso insopportabile. 
Che è una montagna da scalare di cui non si vede la fine. 
Che agiamo chiudendo gli occhi sulle conseguenze, che poi sono terribili. 
Quante volte la sveglia suona e non si vuole uscire dal letto; e qualche volta non ci si riesce. 
Scappare, cambiare vita. Vendere tutto. Ma dove, poi. In che modo, con che salto.

Quanto è fonda la disperazione? Lo sa ognuno di noi. Ognuno di noi l'ha toccata, e dopo il fondo ha scavato. Ognuno di noi in modi diversi, ma con la stessa dignità. Ognuno sa quanto può essere scura un'anima.
Perchè ognuno di noi dovrebbe avere rispetto proprio per i dolori degli altri, davanti ai quali invece chiude gli occhi. Il dolore è vergognoso. Il dolore rende nudi. E noi siamo abituati a indossare maschere e armature.

Così, solo così voglio salutarti.
Spesso lo hai mangiato, questo mondo, lo hai sentito nelle tue mani.
Poi lui ti ha mangiato. Quanto hai lottato, quanto hai allontanato gli altri? 
E quando hai perso ogni speranza?
Ciao, caro. Non dovevi, ma questo è un consiglio fatto di vento, fatto di nulla. 

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