lunedì 11 aprile 2016

Per Elisa

Non ha fatto una piega, Alessia, quando don Christian l'ha presa e le ha immerso la testa nel fonte battesimale. Ha mantenuto quegli occhioni verdi spalancati sul mondo come fa da quando lo ha visto per la prima volta. E quella serenità con cui, come dice Andrea, ci guarda elaborando già chissà quali pensieri, già quale visione.

Ci siamo ritrovati per il Battesimo, e siamo amiche da sempre. Dalle scuole elementari, da quando io sono arrivata in questo paese. Ne abbiamo fatte tante insieme, trascorrendo tante di quelle ore da perdere il conto. Solo che da bambine erano ore che passavano veloci; da adolescenti erano spazi imprescindibili e allungati e oggi sono frazioni di ore, messaggi, pranzi veloci, occasioni.

La nostra concezione della vita è cambiata con noi. Abbiamo assistito a bellezze e brutture. Abbiamo saputo, l'una dell'altra, dolori e gioie. Abbiamo visto le nostre lacrime, anche quelle vere. Sappiamo tutto, pur senza saper nulla di dettagliato: coincidenze, sensazioni, sogni.
Qualche lacrima è scesa anche ieri, ma aveva tutto un altro sapore. Aveva l'emozione dentro. Aveva la gioia di condividere un momento con persone che - finalmente - stanno tutte bene. Quella lacrima era per Alessia, ma era anche per noi. A noi che non abbiamo mai smesso di volerci bene.

Ho fatto la fotografa, ieri. Lei poteva scegliere un soggetto un po' più artistico per questo compito, ma ha preferito me. Queste righe sono un'integrazione a quelle immagini che so terranno per sempre.

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