sabato 1 dicembre 2012

The Boss time. Again!

Ho pensato: no basta, quello di questa estate era l'ultimo. L'ho scritto anche qui. La chiusura di un cerchio. Poi sono uscite le indiscrezioni, due possibili date, poi tre, poi quattro. Milano, stadio San Siro.
Ma no, era l'ultimo. Perfetto, divertente, emozionante, significativo.
Ma Zeno Cosini mi fa un baffo. E' bastata la telefonata dell'invasatissimo Paolo a farmi cambiare idea. E poi Tiziano che mi scrive "mi ci porti?", come se fossi la massima esperta. (Sciampista, in realtà).
Ed ecco. 4 minuti fa si è aperta la vendita, affidata a Paolo. Forse vengono Sasha e Mirko, twins from Reggio Calabria, ma si arrangiano da soli nell'organizzazione. Ho chiamato la Sizza, perchè quel genio del 2enne di Martino si mette da solo di dvd di brustistin e rimane immobile folgorato ipnotizzato dagli assoli di Mighty Max in Born in the USA e Dancing in the Dark e li manda avanti e indietro in un loop batteristico che dura ore. Il 2enne, dovreste vederlo: al compleanno italotogolese di Leon (4 anni) ha rubato la scena ai percussionisti, suonando con le bacchette i bonghi con una padronanza di destra-sinistra-destra-sinistra da impressionare anche loro, che hanno il ritmo tribale nel sangue. Loro che lo riprendevano e lo fotografavano a bocca aperta.
Insomma, in attesa di portare Martino ad un concerto e vederlo passare tra le gambe dei fan fino a salire sul palco (abriiiiii abriiiii, mi diceva ieri sera) la situazione è sfuggita di mano. La temperatura è salita, le telefonate si sono compiute, e anche Veronica e Alessandro ieri sera parlavano del prato non riuscendo a star fermi stabili sulle gambe. Bisognava muoversi, bisogna muoversi.
E così stamattina l'ansia. Il sito carica e carica, F5 ed F5, ma giusto per provare. Perchè più di mezz'ora fa Paolo, l'Acquistatore, mi ha chiamato per un problema alla sua prepagata e gli ho dettato, nell'assoluta sicurezza della linea telefonica (folli! Sconsiderati, non fatelo! Non ci trovate niente sul conto!) il numero della mia carta di credito. Rincretiniti che tra un paio d'ore torneranno normali, forse, alle prese coi conti di tutti i giorni. Forse.
Eh, lo so, invasati per un vecchio blablabla, stesso tour dello scorso anno, canzoni sempre uguali, cheppalle.
Roba vostra, da tutto-il-contrario-di-tutto, censori miei. Io ho già quasi voglia di ballare, certa che da brava nana stavolta vedrò poco. Perchè è quasi ora che Steve si chieda: What time is it?

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