domenica 25 dicembre 2011

Ricchezze inestimabili

Passi 10, 15 anni della tua vita a odiare i momenti di convivialità in famiglia. Forse perchè fin da piccola, piccolissima, ti trovi a mangiare ad ogni occasione plausibile con 20-30 persone. E quando di occasioni plausibili non ce n'erano non importava, importava trovarsi e mangiare insieme. Tanto. A lungo. Un baccano incredibile, in spazi grandi e ristretti, al Ticino come all'orto della nonna, al mare e a casa. Una marea di zii e di cugini. Feste caotiche e allungate 7-metri-e-trentatrè, gare di cucina con il Sud nel DNA. E mentre acquisto questa consapevolezza mi stupisco ancora di non pesare 130 kg.
Ad ogni modo, questi abbracci corali dall'adolescenza in poi mi sono sembrati alquanto soffocanti, a tratti insopportabili, tanto - e lo so - da diventare insopportabile anche io.
Poi le cose sono cambiate. I rami del nostro enorme albero familiare sono cresciuti e gli imponenti momenti di reunion sono diventati impossibili. Cene e pranzi sempre presenti, sempre numerosi, ma diversificati. Matrimoni, e tanti bambini, uno all'anno per un certo periodo. Il mio lavoro, che mi ha spesso sottratto ad intere giornate di festa. I cugini sempre più grandi.
Oggi ho abbandonato la tavola dello zio alle 14,30 alla volta della radio, e mi è dispiaciuto. E mentre guidavo su un'autostrada deserta, un cd a tutto volume nello stereo e l'occhio a mezz'asta, ripensavo a questo cambiamento. Meravigliandomi per la gioia che ho provato in questo sempre odiato Natale a trascorrere la vigilia ieri sera e oggi il mio tempo con chi conosco da sempre, ma non così. Li ho adorati tutti e sono piena di riconoscenza per questo affetto così grande e ingombrante. Le differenze si sono assottigliate, il mio carattere è migliorato e il mio cuore, forse, è più cuore.

Sono in trasformazione, non c'è altra spiegazione. Per questo sto già ritagliando tutti gli oroscopi del 2012. Più che altro perchè mi confermano il cambiamento che avverto e che avverrà. Perchè sono belli, racchiudono una felicità che sfioro con le dita e che dovrei lasciar arrivare senza affanno, senza pensieri.
Eppure, anche senza queste belle parole, queste promesse, so che la vita è evoluzione e so di essermi lasciata indietro, alle spalle, chi non lo ha capito. Al mio fianco ho loro e i miei amici, la Manu, mamma e papà e non chiedo di più, nelle vene questo sangue passionale, nella testa un po' di sana pazzia.

Buon Natale a voi che siete nel mio cuore.

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