domenica 23 ottobre 2011

La tua vita l'affido al vento

Ti dicono: il tempo cancella tutto. Te lo dicono e te ne convinci: il dolore passerà. Restano solo le cose belle, i ricordi dolci, il sorriso sulle labbra. Resta un segno nell'anima che è come una cicatrice, un po' in rilievo forse, ma che non fa male, se ci passi sopra il dito.
Cazzate.
Sarebbe bello considerare la propria vita come un libro. Capitoli da scrivere, brevi e lunghi, in ordine cronologico. Che quando si chiudono, basta voltare un'altra pagina e ricominciare su una bianca, intonsa, dall'alto verso il basso.
Ma non è così. Non si cancella il passato, non si volta semplicemente pagina. Se così fosse, benchè comodissimo, rivelerebbe un vizio di fondo. Se non senti più dolore significa che il cuore non ce lo hai mai messo. Che hai vissuto fatti e avvenimenti senza che questi ti abbiano davvero coinvolto.
Cazzate, dunque.
Il tempo non cancella nulla, tanto vale smettere di aspettare che lo faccia. Tanto vale vivere a cuore aperto, e piangere, quando si deve, e asciugare quelle lacrime, chiedere aiuto, cercare l'abbraccio di chi ti vuole bene.
Sto leggendo un libro. Si chiama "Tutta la vita". Ieri sera, nel mezzo di una delle mie tempeste, ho letto queste parole, e con queste chiudo questa riflessione che, prima di tutto, scrivo per me stessa, per me sola.

"Ti voglio allegra. Chè insieme c'è da giocare e ridere tanto, e la vita è semplice Alcina mia, si vive o non si vive, e quando si decide che di vivere vale la pena, allora c'è di che andare fino in fondo e cercare sempre di star bene, il meglio che si può. C'è da imparare una cosa sola, e te la insegno io: in anticipo non si deve mai soffrire. Non serve. A soffrire c'è sempre tempo".

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