mercoledì 6 luglio 2011

Belli de zia

E' ufficiale. Sono entrata nell'età della "zietudine" a pieno titolo.

Lo sapevo già, ovvio. E la cosa non mi disturba neanche un po', sia chiaro.
Anche perchè ci ho solo guadagnato.
Riesco a infilare un costume e ridere delle mie abbondanti rotondità anche quando queste si trovano in un punto diverso di dove le vorrei o comunque dovrebbero essere meno tonde. Infilo il costume, mi massaggio indulgentemente la pancetta e cammino avanti indietro sul bagnoasciuga non per essere ammirata, ma perchè è piacevole e fa bene alle mie gambette corte.
Riesco a vedere le amiche e i loro figli, che ridono sempre perchè le loro mamme sono donne positive e, se è possibile, ridono e cantano e sono anche più affettuose di prima. E mi vogliono bene, e mi salutano con un abbraccio, lo stesso di sempre.
Adoro i piccoli. Quello "petit" che sa già che "carrozza" è quella trainata da un cavallo e non solo il cognome della zia, quando la sua mamma lo comunica all'albergatore. E i marmocchietti da dieci mesi cadauno, che battono le manine perchè sono bravissime, che sanno più cose di quanto si possa immaginare, che fanno lunghi discorsi di ba-ba-ba molto più intelligenti di quelli di certe persone.
Riesco ad assistere alla gioia di due giovani sposi, che ci hanno portato tutti in cima ad una collina toscana davanti a una chiesetta alta e con una scalinata killer, tra i miei fiori preferiti e un'emozione forte, autentica, come il sole che è tornato a far capolino solo per noi. Questi sposi, che hanno organizzato un ricevimento perfetto e poi una domenica in spiaggia tutti insieme, come se il nostro affetto verso di loro, e il loro verso di noi, non fosse stato sufficiente.
Riesco a godermi tutto questo. E continuo a ripetermi come è bello averle lì vicino, ancora, come sempre, anche se diversamente. Ad una cena di pesce alla festa di paese, vestiti dei nostri migliori abiti al matrimonio, stesi sulla spiaggia, o seduti in un piccolo cortile bianco.

Sono proprio una zia.

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