lunedì 3 gennaio 2011

Memorabilia

Mi sono resa conto di essere giunta al terzo gennaio di blog. Non lo avrei mai detto. Anche se, in fondo, non scrivo tutti i giorni, anche se, sempre lì vicino al fondo, sono affetta da manie di protagonismo che sfogo scrivendo. Anche se, sinceramente, ci dedico poco tempo e spesso, a posteriori, correggo errori di battitura che danno fastidio principalmente a me stessa e non tollererei per prima.
E' che non rileggo. E' un'abitudine che mi porto dietro da sempre. La massima rottura di balle, per me, era la ricopiatura in bella. Uno spreco di tempo e di carta enorme. Anche le versioni quasi mi piacevano di più con le duemila correzioni di traduzione. E nei temi, mi piaceva un sacco quel sacro furore che ti faceva scrivere due tre pagine di fila senza troppo scegliere termini o mangiarsi la penna dall'incertezza, seguendo il filo logico dei pensieri. C'era dentro un succo vero, c'era dentro tutta la giusta essenza della Carrozza. Quando ripenso ai quei tempi, mi tocco istintivamente l'ultima falange del medio destro. Sul lato sinistro c'era un callo che è sparito. Il segno dello studium, inteso come passione. Il segno di ore faticose segnate su un diario che conteneva, allora, tutto il mondo. Che conteneva tutte le preoccupazioni, tutte le speranze, tutti i sogni. Tutto ben documentato, perchè niente doveva sfuggire, niente doveva essere dimenticato.
Adesso conservo piccole macchine del tempo, fisiche e virtuali.

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