domenica 12 dicembre 2010

Odi et amo

Odio il Natale. Odio, odio, odio.
Odio i preparativi, odio le luci a novembre, le vetrine a ottobre, le palline, i puntali. Odio la frenesia degli ultimi giorni, la maleducazione di chi va a comprare dell'ultimo minuto, odio lo stesso acquistare per forza, perchè chi si riduce all'ultimo minuto spesso non va troppo per il sottile, basta acquistare. Me lo ricordo bene, da ex commessa. Basta il pacchetto, chissenefrega del contenuto. Odio questa pratica, che ovviamente ho subìto.
Odio il finto buonismo. A Natale NON siamo tutti più buoni. Semmai, siamo tutti più ipocriti. Odio i baci finti stampati con rossetti nuovi e profumati alla nausea. Disgustosi, stomachevoli, da persone che fino a due minuti prima ti aveva pugnalato. Sono curiosa di sapere chi sarà quello, o quella di quest'anno.
Odio sentirmi dire che non sono mai a casa neanche per le feste. Odio mettere i tappi nelle orecchie per dormire, dopo un turno di lavoro, mentre a casa mia ci sono trenta persone che urlano. Odio la mia faccia sbattuta quando tutti sono in tiro.
Ma ci sono, innegabilmente, molte cose che amo, in tutto questa falsità. Ci sono gli auguri dei veri amici, la notte della Vigilia. Ci sono i piccoli regali scartati alle 4 di notte con la Manu, mamma e papà. Ci sono le cene con gli amici, spalmate in questo dicembre, anche quelle che ufficialmente sono state organizzate per un compleanno. Ci sono le piccole manine da stringere, che fanno dimenticare i problemi. Ci sono le risate, quando le persone che si trovano insieme avevano davvero voglia di vedersi. Ci sono ricordi di lunghe amicizie interrotte che per anni ti hanno sopportato in questo periodo.
C'è il bilancio di un anno. Questo 2010 è stato straordinario.

Nessun commento: