martedì 26 ottobre 2010

Alibi genetici

Sono malata di Grey's Anatomy. Completamente irrecuperabile.

Ieri ho visto uno degli episodi della settima serie, non ancora uscita in Italia. Meredith, voce narrante che introduce ogni puntata, parlava del DNA di una persona. Non hai scampo, dice, è tutto già scritto lì, immutabile, immodificabile. Dentro e fuori sarai così, la scienza è scienza. Anche se c'è sempre la possibilità di scegliere, e qui sta il difficile no? Non farsi trascinare dalla corrente a te destinata.
Però questa corrente, a volte, è davvero forte. Questo tuo modo di essere emerge sempre, ti porta spesso a prendere decisioni simili, a difenderti dal male sempre allo stesso modo, a perdere la pazienza per le stesse cose, a sbattere sempre contro gli stessi muri. Quante testate, contro le nostre pareti personali? Innumerevoli.
L'esperienza in questo caso non mi sembra altro che consapevolezza. Con il tempo sai che una certa cosa sta prendendo una certa piega, sempre la stessa. Individui in anticipo contro che muro andrai a sbattere, e lo farai lo stesso, in linea alla prima legge di Pezzali "nessun rimpianto, nessun rimorso". Lo sai, tuttavia lo stordimento a botta avvenuta è sempre una novità, chissà come mai.
Per fortuna, a volte, la corrente si allenta e tu nuoti in acque del tutto nuove. Hai paura della profondità, forse, cerchi di vedere il fondo. O ti ci immergi. Da sola certo. O con il tuo Derek.

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