sabato 14 agosto 2010

Di-vini

Come bottiglie.
Per sentirci vivi dobbiamo avere la vita sempre piena di qualche cosa.
La base, la fa la direzione che abbiamo dato alla nostra vita, ed è la parte più importante, come se fosse il vitigno di provenienza. E' quella che si costruisce più a lungo, con diversi elementi, e che non smette mai di crescere. Ci sono la scuola e le scelte accademiche, c'è la nostra educazione, ci sono le nostre aspirazioni, ma ci sono anche e soprattutto le priorità che vogliamo idealmente darci. Con un occhio alla carta millesimata, all'interno della bottiglia i nostri "ingredienti" si compongono e si susseguono, secondo una formula chimica che decidiamo solo noi. Ci sono i valori: l'amicizia, la famiglia, la carriera. Ci sono gli strumenti che usiamo per miscelarli insieme, onestà, coscienza e incoscienza.
E ci sono, anche, i fattori esterni: destino, fortuna, eventi imprevisti, gioiosi e dolorosi. C'è l'amore, anche. Deve partire da noi, come quello del mastro vinaio, perchè il bouquet sia ampio e profumato e il nostro io sia armonioso. C'è l'amore che arriva, presto o tardi, che ti prende e apre le tue prospettive, ti distoglie dalla visione esclusiva della tua piccola vigna, e mette passione a quello che fai.
Poi, certo, le bottiglie si riempiono, ma si svuotano anche. Non è sempre facile fare i conti con sè stessi, non sempre le direzioni che prendiamo sono felici, spesso evitiamo di esprimerci al meglio perchè condizionati da fattori esterni. Come se ci nascondessimo in cantina per troppo, troppo tempo, dimenticando dolci pendii e il sole. Non è giusto, ovviamente. Ma a decidere se il bicchiere è mezzo pieno, o mezzo vuoto, ci siamo sempre, e soltanto, noi.

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