lunedì 22 marzo 2010

La coppia e il mercato

L'aspetto più bello del lavoro che mi sono sempre scelta è il contatto con tante persone. Sia che eserciti la mia professione, impresa abbastanza ardua in questi tempi, sia che mi dedichi al rapporto con il pubblico in genere.
Ora, io e il socio che mi sta accompagnando in questo marzo promozionale ne stiamo vedendo parecchia. E per superare i lunghi turni, i vuoti e i pieni, i tragitti in macchina sempre carichi di energia e ottimismo ci siamo inventati un giochino. Il giochino delle coppie.
Che novità, eh? Manco fossimo Sabina Ciuffini e Marco Predolin...e poi lui al Predolin non ci assomiglia manco di striscio, io con la Ciuffini ho in comune - quasi - il nome. Lasciamo perdere il paragone con Amanda Lear. Comunque.
Il gioco delle nostre coppie è più una valutazione sull'assortimento di quelle che ci vengono a trovare. Sorvolerei sulle reazioni di fronte al nuovo ritrovato tecnologico che io e Ale presentiamo (lui, gasatissimo al pensiero di giocare a 3D con la Play...o con la bava alla bocca pensando alle partite di calcio; lei, di solito, che già pensa alla morte dell'amore...e in effetti gli "occhialetti" rendono difficile pure un bacetto affettuoso), il nostro gioco è un simpatico giudizio a pelle, che scatta quando di fronte abbiamo tipi molto diversi: lei molto bella e lui molto brutto e viceversa, lui molto simpatico e lei molto poco o il contrario, lei molto sagace e lui un po' tonto e l'opposto.
Il gioco, ovviamente, non ci porta a nulla. Non compiliamo tabelle, non facciamo calcoli statistici, su questo, e non stimiamo di meno i nostri ospiti temporali. Se non altro, ci fa riflettere sulla nostra ricerca della felicità, che vorremmo totale, da sogno, perfetta il più possibile. Ma forse non è l'unico modo.
O forse, ognuno di noi ha insospettabili fette di mercato.

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