venerdì 8 gennaio 2010

La maledizione della Val Vigezzo

Ho la febbre, e tutto il tempo che voglio per scrivere delle mie vacanze di inizio d'anno, fantastiche e insieme tragiche. Nel complesso, dunque, decisamente comiche.
Passo la sera dell'ultimo dall'amica del mio cuore, e il giorno dopo parto per la montagna. Destinazione, Santa Maria Maggiore. Compagnia di 15 elementi, stipati allegramente in una casa per 6, ma, a parte qualche difficoltà oggettiva di manovra, è stato molto divertente. La stanza al piano superiore era interamente coperta da materassi, sacchi a pelo, cuscini e coperte, esattamente come quando, da bambina, sognavo una cameretta tutta foderata, per saltarci dentro tutto il giorno. Io però ho avuto la fortuna di dividere la stanzetta al piano inferiore con un compagno...il primo colpito dalla maledizione.
Essì. Perchè la vacanza, breve, divertente, chiassosa, ha avuto un comun denominatore non altrettanto simpatico...da qui il ribattesimo della valle in "Rigetto".
Il primo colpito, eroicamente, il giorno successivo ha guidato una delle tre auto verso Leukerbad: terme mirabolanti che ci hanno visto protagonisti di mille avventure, tutte ben documentate. Una manica di dodicenni che hanno dato il meglio di loro stessi nelle vasche esterne, ovviamente, tra salti nelle pozze gelate, percorsi "di guerra" Kneipp e rapide reimmersioni nelle aquae calidae per levare i ghiaccioli dalla testa. Fin qui tutto abbastanza bene. Lessi e felici, a parte qualche naso chiuso esibitosi in concerto nella notte successiva.
Domenica sono iniziati i problemi. Complice un pranzo al ristorante, con assaggio incrociato di grappe, forse. Metà della compagnia è tornata a casa nel pomeriggio, metà il giorno successivo, ma a parte due fortunati siamo stati tutti colpiti dalla maledizione. La peggio l'hanno avuta i sei che hanno trasformato il ritorno in autostrada in una via crucis. Un ritorno a tappe lunghissimo.

Eppure...dire che siam stati bene suonerebbe stonato, ma è così. E poi, mal comune...

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