giovedì 17 novembre 2022

Perdonarsi nelle difficoltà

Le si è rotta la macchina, improvvisamente, mentre tornava a casa dal lavoro. Ok, aveva oltre 400mila km, ma il motore è sbiellato all'improvviso e lei è viva per miracolo. L'auto è scivolata sull'asfalto finendo contro un camion, senza ribaltarsi e rallentando sempre più. Una fortuna. 

Il problema ora è come andarci, a lavoro. Prima abitava a Latina Scalo, vicina al luogo dove lei e altre cinque persone assemblano uno speciale prototipo che avrà un'ottima presa sul mercato, andando a colmare un vuoto, grazie all'inventiva di due ragazzi. A turni di poche ore al giorno, per mantenere alta l'efficienza. Non è molto, al momento, ma se tutto va bene, e le premesse ci sono, il lavoro aumenterà. 
Ma lei non vive più lì. L'affitto è diventato proibitivo e ha deciso di andare a vivere con la sorella. E ora, con il pullman di linea, ci vuole un'ora abbondante. 

E poi certe giornate possono essere particolarmente difficili. Ad esempio, il bus può non passare. Lo stipendio ha bisogno di quel giorno in più per salire sul conto. Bisogna aspettare qualche giorno per ricaricare il cellulare. E allora i pensieri iniziano a ingarbugliarsi uno sull'altro. 

Eppure lei è una ragazza simpatica e disponibile. Il gruppo ha legato, e ha trovato in questo nuovo lavoro qualcosa che altrove è mancata: la solidarietà. Ci si aiuta a vicenda, si coprono le esigenze di ognuna, si lavora a questo assemblaggio in modo interscambiabile. Una collega ha portato una radiolina, la coordinatrice regala le capsule del caffè. La proprietà è contenta e incoraggia, con entusiasmo e senza strappi, ad aumentare la produzione. 

Ma quando i pensieri si scontrano tra loro diventa tutto faticoso. Si ha paura di tutto e si pensa di essere solo un peso. Che le compagne di lavoro possano stancarsi di offrire uno strappo fino alla fermata dell'autobus, ad esempio. Chiedere aiuto mette in una condizione di inferiorità difficile da accettare. Difficile da digerire. Da piangere. Ci si sente soli.

E allora c'è bisogno di ritrovare un equilibrio, e questa rivelazione assume forme e aspetti inusuali. Basta un messaggio. O un amico che offre un aiuto. O anche una mezza sgridata, una piccola ramanzina senza giudizio, ma anche senza pietismo. Basta, ascoltami: le tue colleghe sono qui anche per te, il lavoro va bene e, beh, i mezzi pubblici possono anche non essere del tutto efficienti. Quello che ricevi oggi lo renderai nei prossimi giorni. Usa il wifi e dammi un numero alternativo, per poterti chiamare quando serve. Questa parte di vita va bene, anzi, migliorerà. Non riporre angoscia su questa, rivolgi la tua cura altrove. Un passo alla volta. 

Certo, non è facile. Ma un passo alla volta, un pensiero alla volta, sono sempre ottime soluzioni. 
In un mondo ideale la nostra possibilità di spesa dovrebbe essere adeguata al qui e ora, e non ferma a vent'anni fa, ovviamente. Ma saper chiedere e perdonarsi per questo dona comunque serenità.



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