lunedì 14 gennaio 2019

Dentro o fuori

Oggi ho ricevuto uno schiaffo.

Dopo aver piagnucolato per un sacco di tempo, qualche mese fa ho iniziato a picchiare i piedi. Ad agitare pugni, a mugugnare, corrucciata, agitando le braccia scompostamente.
Ma non a parlare.

Ho fatto lunghi monologhi con me stessa, lunghi e articolati, ma senza dar loro voce.
Ho parlato mille volte con me stessa, lasciando però che quei pensieri non avessero ordine e che perdessero ben presto la direzione.
Mi sono comportata come una lagna prima, come una monella dopo.
E ho sbagliato. Questa bambina capricciosa, incapace di essere domata, l'ho tenuta nascosta a tratti, a tratto mi ha sopraffatto. Continuava a indicarmi le cose dalla sua bassa prospettiva, da un punto di vista stretto, ostinato, un tunnel privo di grandangolo.

Oggi, lo schiaffo. Basta. Ti stai comportando male. Sei una stronza, traspare da molte cose. Eppure, non sembri proprio! No, in effetti non lo sono. Ma gli spigoli, le parti taglienti, il grugno e il mugugno sono insopportabili.
Tiriamo una riga, ma facciamolo una volta per tutte. In passato la riga è stato un braccio rotto, è stato un esperto del lavoro. Oggi, qualcosa di meno traumatico, risolta in una stretta di mano. Perchè le dita di una mano hanno strani modi di dare scosse, di schiaffeggiare anche quando non lo fanno.

Alla soglia dei quarant'anni, in un modo del tutto nuovo, ho avuto una gran bella lezione.
La bambina? L'abbiamo venduta al circo.
Questo 2019 può finalmente decollare.

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