lunedì 26 ottobre 2009

Il sole esiste per tutti

Oggi è stata la mia domenica. Dormito fino a tardi, il pranzo con papà, un'ora e mezzo di sole in giardino, una lunga doccia meditata. E poi il lavoro, fingendo di andare ad un aperitivo, fino alla mezzanotte (aperitivo un po' lungo...).
Oggi mi sono goduta questa giornata, lentamente. Seduta sul marciapiede di sasso, con le lenzuola stese ad asciugare, un libro, il babbo nell'orto, due chiacchiere ogni tanto. Ho continuato, però, a pensare a quella povera donna che venerdì, a pochi metri dal mio giardino, ha deciso di buttarsi sotto il treno. Se venerdì ci fosse stato il sole, forse, non lo avrebbe fatto. Se uno dei suoi quattro figli l'avesse ascoltata di più, forse non lo avrebbe fatto. Se avesse chiesto aiuto. Alzato una mano. Pianto una volta in più. Ma forse, quando è arrivata ad ammettere anche a se stessa di aver un problema era già troppo tardi, le pareti intorno a lei erano troppo strette, non si vedeva più via d'uscita. L'ultimo, nel mio paese, l'ha pure studiato. Un piano agghiacciante. Un cric nuovo, dalla discesa a scatto, acquistato apposta per azionarlo di colpo sulla propria testa, dopo averla infilata sotto la macchina. Anche lui, da solo, con la sua disperazione, sul ciglio della strada. Senza sole. Come isole.
Io non voglio essere un'isola. Voglio continuare a tampinare e piagnucolare e lamentarmi con tutti e poi cercare soluzioni e sorridere e ridere, di nuovo.
Così Nakagawa (Una mano sulla Porta):
"E io penso a tutti gli uomini:
noi viviamo sostenendoci l'un l'altro.
E' come reggersi colle mani sulle spalle di chi è accanto.
Si ha bisogno perfino delle persone che danno fastidio".
Il sole esiste per tutti, dice Tiziano Ferro. Già.

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