sabato 1 novembre 2025

Il gioco della gratitudine

Ieri alla radio si chiedeva agli ascoltatori di mandare un messaggio vocale e raccontare una delle cose più belle successe nel mese di ottobre. 

E' stato bello sentire i commenti, numerosissimi, di eventi grandi e piccoli, tutti con voci piene di riso, piantino, gioia. Di quelli che ti strappano un'emozione, di quelle che ti fanno amare guidare la tua vecchia auto nel lento ritorno a casa serale.

E allora ho pensato al mio, di mese appena concluso, di questo anno così bello. E mi sono venute in mente tanti di quegli episodi...da imbarazzo della scelta. Perché, come dice mia sorella, anche quando le mie certezze vengono messe (ancora una volta) a dura prova, so benissimo fare molti passi per superare gli ostacoli. E quindi, caro ottobre, sei stato caldo e freddissimo, con tante sfumature nel mezzo che mi hanno fatto girare la testa (eh no, non per un nuovo amore - ahimè - ma per la cervicale. Quando si invecchia è così). 

Ho passato molti momenti di qualità con le persone a cui voglio bene.
Con la Franci abbiamo pianificato un viaggio a Palermo.
La Manu ha preparato la cheesecake più buona del mondo per il compleanno di mamma e di Stefano.
Ho camminato per un'ora nella bellezza di Corbetta e poi, qualche giorno dopo, sono salita sul tetto del Duomo in una giornata perfetta con i miei affetti capoverdiani (e poi Capo Verde ci ha regalato un primato calcistico stupendo). Ho ritrovato delle bellissime foto di oltre vent'anni fa, sono andata ad una degustazione di vini meravigliosa, ad un miniconcerto con le mie amiche più care. Una cena milanese, un ristorante eritreo e una pizza d'autore mi hanno fatto uscire con il sorriso. 
Il Corriere ha pubblicato un mio pezzo; sono stata alla presentazione di un libro di chi ha iniziato con me e cammina nel mondo del giornalismo con una volontà che io non ho più, ma che per me è un esempio anche oggi. Ho comunque iniziato ad accumulare i crediti e sono circa a metà.
E ho visto il film su Bruce ambientato là dove ha mosso i primi passi, un posto che ho visto coi miei occhi sedici anni fa, e la cosa mi ha fatto venire i brividi. 
I miei controlli medici sono andati benissimo, con grande sollievo.
E poi, finalmente, sono riemersa da un momento economico difficile che durava da molti, molti mesi, per cui son di nuovo pronta a buttare via altri soldi con allegria!

Ci sono altre cose di cui avrei potuto fare a meno, ovviamente. Ho perso uno zio che ho amato molto, l'auto ha qualche problema e non potrò andare in vacanza a breve come speravo. 
E una strada che pensavo sicura non lo è affatto. Mi sento sempre inadeguata, commetto errori su errori, pur con tutta l'attenzione del mondo. E la malinconia mi mangia. Magari mi mangiasse davvero, un po' dappertutto, viste le curvone del mio corpo. 

La gratitudine è un sentimento potente.
E con potenza e speranza affronto novembre, iniziato con un pranzo pieno di amore. 
Annaffiato con un magnum del Monferrato.

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