lunedì 12 agosto 2024

L'incanto sarà godersi un po' la strada

Non so, ma non mi immaginavo così venti anni fa. 

Lo so, amica mia. Cresciuta con me nella stessa classe, poi in sezioni differenti, treni coincidenti, canti della domenica, oratorio e amici in comune a secchiate. Le battute parlano da un peso che ci tiene il baricentro basso, noi che abbiamo sempre stambeccato parecchio, tra migliaia di ore di sonno perse e lavori invadenti. E si allarga, perchè il pensiero è stranamente lo stesso, e non solo mio e tuo. 
Sì: a volte ci sembra che "agli altri" certe cose non accadono, ma forse "gli altri" hanno capacità di simulazione differenti, o hanno patteggiato con più o meno dolore. Ma questi alti e bassi della vita ci riguardano in massa. 

Sì, ci godremo la geriatria. Con il catetere, forse, riusciremo a pretendere che qualcuno ci aiuti. Ci porga il braccio sulla nave da crociera, ci porti fino alla spiaggia nei nostri costumoni contenutivi e - beh - la cannuccia resterà sempre la stessa. Mi immagino come la vecchia che Carrie incontra al diner, quella che trita lo psicofarmaco sul gelato per sballarsi. Non servirebbe nemmeno la dentiera, amica. 

Però, se ci pensi bene, non siamo ancora a quel punto. Quando le cose vanno male, quando ti sembra di aver sempre una montagna da scalare e ti si mozza il fiato come quando sei in carenza di ossigeno, si fatica anche a pensare cosa faremo domani. Ma è - appunto - solo una sensazione. Il segreto è comunque pianificare e non lasciare che quella immobilità si impossessi del tutto di te, facendoti pensare che "tanto è tutto inutile". Da super pigra, questo pensiero mi ha sempre, comunque, fatto molta, molta paura. 

Forse, per lasciar cadere le zavorre dalle nostre mongolfiere piene di colori, dobbiamo solo guardare avanti. La vita ha un milione di stagioni, molte di più di quelle che un anno solare ci propone. Un milione di possibilità di viverla. La nostra pelle muta forma e colore così facilmente da sbalordirci. I tuoi figli cresceranno, io finirò il mutuo, e chissà. Forse continueremo ad asciugarci lacrime in un angolo del negozio, forse avremo nuovi ostacoli. E torneremo a scavalcarli, goffe o atletiche.

Guardiamo avanti, amica. Avanti di un passo, ancora senza bastoni!

La gioia è il nostro obiettivo di ora, e di sempre.
Poi arriveremo alla geriatria, certo, con il catetere e tutto il resto. 
Per sorridere anche senza denti.

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