La mia memoria non è più infallibile. Sì, succede a tutti, ma il momento in cui ognuno di noi lo realizza spesso causa sconforto. Dopo la sopresa iniziale, ho cercato di capire perchè il mio cervello non ripesca le sue informazioni come sempre, come prima.
Ho iniziato a perdere colpi da tempo. Ho letto da qualche parte che molte cose si cementano meglio quando le racconti a qualcuno, e sarebbe la ragione principale della perdita dei nostri ricordi d'infanzia; è il gancio giusto, l'assist perfetto. E in effetti passo così tanto tempo da sola da poter avvalorare questa ipotesi, a meno che non le racconti al muro, al soffitto, allo specchio, al fornello. L'effetto collaterale, quando mi trovo in compagnia di altre persone, sta diventando quello di ammorbarle alla prima occasione, specialmente se mi chiedono di stadi e radio. Ecco, lì non sono nemmeno zia, ma proprio nonna: inizio a raccontare aneddoti a caso di calciatori e di cantanti e gli altri mi guardano straniti, chiedendosi se sono davvero accaduti. Ho fatto fuori la mia compagnia di Magenta così: adesso mi evitano tutti come la peste e, progressivamente, ai silenzi imbarazzati sono subentrati impegni vari. E dire che una volta mi ritenevo una ragazza divertente...
Ho sempre scritto molto, ovunque. Ho quaderni di lavoro in mezzo ai libri di casa, agende tutte iniziate e le mie Smemo in cantina. Sono tante finestre, aprirle mi riporta all'oratorio, ai luoghi vicini e lontani, alle situazioni risolte, più o meno. Ma ho perso volti e nomi associati in un minuto, ho perso pezzi di vacanze, ho perso quadri, cibi, collegamenti che potrebbero tornare utili.
Lucidità, mi verrebbe da dire, d'acchito. Ma poi mi rendo conto che il cervello mi ha protetto innumerevoli volte, perchè ha selezionato un milione di situazioni dolorose e le ha messe in un archivio circondato dalla nebbia. All'improvviso, dimenticare nomi e fatti, anche nel bel mezzo di un discorso da nonna, ha perso tutto lo sconforto e si è trasformato in sollievo. Succede così, in una vita di fortuna alterna, o semplicemente fortuna, che per i miei amati latini non sempre era favorevole.
Diventare fallibili è fantastico. Riposante. La coperta per le ginocchia della nonna.